United States of Animals... l'America a cinque anni
Il bello dei parchi Usa, in prospettiva bambino
Certo ci sono i colori del Bryce Canyon, gli archi mozzafiato delle rocce di Arches, lo scintillio surreale di Las Vegas, le distese sconfinate di sale e roccia della Death Valley… ma non sottovalutate i chipmunk. No, dico, i chipmunk, quelli di “Alvin superstar”, mica discorsi.
Se viaggiate con un bimbo in età di asilo, fra i parchi e gli splendori naturalistici degli Stati Uniti, preparatevi a vedere ben poco entusiasmo per i paesaggi, anche per quelli stupefacenti, ma ad avere, in compenso, grandi soddisfazioni da loro: gli animali. D’altronde, trattandosi di parchi, non sono forse uno degli aspetti da scoprire e ammirare? E allora, con un po’ di pazienza, magari ricalibrando le tappe in modo da fare soste più lunghe, dedicatevi alla scoperta della fauna locale: potrete vedere esemplari bellissimi, probabilmente appassionandovi alla ricerca.
Ogni parco, al momento dell’ingresso, distribuisce ai visitatori mappe e opuscoli dettagliati sulla flora e sulla fauna locali, molto utili per trovare, individuare e riconoscere gli animali più comuni, così come quelli più particolari. Da quel momento in poi è solo questione di metodo, pazienza e ovviamente… fortuna.
Il più atteso dai bambini, oltre ai chipmunk (che non faticherete a trovare, anzi attenzione a non toccarli perché mordono) è l’orso Yoghi che, stando alla storia del suo creatore Hanna-Barbera, vive proprio nel parco dello Yosemite. Sicuramente potrete trovarne traccia su cartelli e disegni, un po’ovunque, così come non sarà difficile incrociare i colleghi del Ranger Smith. Ma per Yoghi in carne e ossa, o per qualunque suo amico orso, vi servirà davvero tanta fortuna. Noi ci siamo dovuti accontentare di immaginarlo…
Altro grande successo, i leoni marini del Pier 39. Se pensate di fare solo un salto veloce al molo per poi dedicarvi alla scoperta di San Francisco, rassegnatevi. Mezzora ma anche un’ora ad ammirare le foche probabilmente saranno scarsamente sufficienti e passerete il resto della visita alla città spiegando perché non si possa stare l’intera giornata a guardare i leoni e i loro cuccioli.
Come non innamorarsi poi di Bambi? Soprattutto se cervi e cerbiatti faticano a fuggire e si lasciano avvicinare (senza esagerare però). Ne vedrete in quantità in diversi parchi, soprattutto al tramonto: dallo Yosemite, al Sequoia Park (a proposito, anche le sequoie giganti riscuotono grande successo fra i bambini), dal Bryce Canyon, al Dante’s Peak. E ancora le mucche e i cavalli dei cow boys, visibili un po’ ovunque nelle grandi praterie, gli allevamenti di struzzi con le loro uova giganti (spesso esposte lungo la strada proprio per attrarre bambini e curiosi), le alci, le enormi cornacchie nere, gli scoiattoli e le marmotte di montagna, i buffi suricati e i conigli selvatici.
Una menzione a parte va sicuramente agli acquari di Las Vegas, anche se un po’ tutta la città ha sui bimbi un fascino iptonico. Le immense vasche e i loro abitanti hanno un enorme potere attrattivo: l’unico problema è che non tutte possono essere avvicinate. Alcune fanno parte delle “attrazioni” di aree ristoro e bar che, servendo alcolici, sono vietati ai più piccoli. Il personale è inflessibile e non chiuderà un occhio, se non per pochi istanti.
Da non perdere gli asinelli di Oatman, paesino all’estrema propaggine della vecchia Route 66 (se volete leggere il nostro reportage sulla Route lo trovate qui), quella di Saetta Mc Queen per capirsi. Percorrere questa strada è un viaggio nel passato che vale la pena fare. Ed è, ovviamente, un tuffo piacevole (per grandi e piccoli) nel mondo del cartone Disney, che gli abitanti della zona sono riusciti a fare proprio e a reinterpretare senza snaturarsi. Oatman è un caso a parte: arrivare fin qui è una scelta non scontata, ma vale sicuramente la pena dedicarci una breve sosta (bastano un paio d’ore). In questo villaggio immerso nel nulla si può assaporare davvero un pezzetto di antico Far West, con tanto di sparatoria pomeridiana inscenata da un gruppo di volontari del posto (più che attori, incarnazione vivente di vecchi cow boys). Un fascino tutto loro lo hanno i mitici asinelli della zona, che sostano pacificamente in mezzo alla strada, obbligando i pochi passanti a fermare l’auto nel tentativo di farsi dare un po’ di cibo.
Infine, ovunque andrete negli Usa, avrete un animale speciale ad accompagnarvi: dai poster pubblicitari alle magliette, dalle cartoline ai manifesti, dalle decalcomanie delle auto fino ai pali per ormeggiare le imbarcazioni. Ovviamente lui, i re degli Usa Animals: Mickey Mouse. E ogni volta, sarà un successo!
Lisa Ciardi
1 marzo 2015