A Capraia trionfano i sensi
Un mix perfetto di storia, odori, gusto e natura per navigare e fare trekking
Odori intensi di macchia mediterranea. Mare azzurro con onde che si frangono in misteriose grotte vulcaniche. E’ il fascino di Capraia, una delle perle del Parco dell'Arcipelago Toscano. Porto rifugio per chi naviga tra l’Italia e la Corsica, tappa irrinunciabile per gli amanti della natura e del trekking. Dal mare o dai sentieri, chi visita Capraia non può non fare un pieno di emozioni, tanto che sembra di camminare nella storia. Terra di mezzo, rifugio per marinai sorpresi dalle burrasche, colonia penale utilizzata per ‘confinare’ i prigionieri politici durante il fascismo, oasi naturalistica con un mare incontaminato e ricco di pesce. Capraia è stata abitata per la prima volta alla fine del terzo millennio prima di Cristo, ha visto il passaggio di fenici, grechi, etruschi e romani. Luogo ambito, anche dai pirati, tanto che fu fortificata prima da Roma, poi dalla repubblica di Pisa. Isola contesa: dalla Corsica, da Genova, da Pisa, poi dalle ‘potenze’ settecentesche Francia e Inghilterra. Dopo il congresso di Vienna, fu definitivamente assegnata al regno di Sardegna. Isola avventurosa, Capraia; tre anni dopo la chiusura della colonia penale, era il 1986, entrò a far parte del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.
Dalla torre d’osservazione di punta dello Zenobito alla suggestiva Cala Rossa, passando dalle riserve integrali ai sentieri che corrono attraverso la colonia penale ce n’è per tutti i gusti. Gli appassionati di trekking possono percorrere l’isola in lungo e in largo con itinerari anche di sette ore andata e ritorno (quello che parte dal paese, passa dall’osservatorio della Marina del Monte Arpagna fino allo Zenobito e ritorno). Gli amanti del mare godono di scorci bellissimi e di un’acqua incontaminata.
La sera poi tra porto e paese non mancano le occasioni per mangiare del buon pesce e godere delle vie strette e ventose che dalla piazza principale, portano alla fortezza. Da non perdere una cena alla Garitta, per gustare la cucina e il pesce appena pescato dal campione di pesca subacquea, Stefano Bellani, oppure al Carabottino: un’esperienza da provare con menù deciso a sorpresa dallo chef in base al pescato del giorno. A novembre poi, a Capraia va in scena ormai dal 2000 la Sagra del Totano. Un modo per tornare, per gustare gli odori che i pini, le erbe aromatiche e il mare di un blu intenso regalano anche d’inverno.
Fabrizio Morviducci
6 settembre 2014