La Val di Sieve dei Frescobaldi
Da Nipozzano a Pomino, enoturismo di qualità in un angolo di Toscana autentica
Un assaggio di Toscana autentica. Frescobaldi apre ai turisti le tenute di Nipozzano e Pomino. Castelli carichi di storia a cavallo tra la piana di Firenze e la montagna del Casentino, dove gustare un turismo slow, fatto di piaceri e calato in una natura incontaminata. Fuori dalle rotte della Toscana ‘di plastica’, a due passi da Firenze, ma in mezzo a terreni lavorati per secoli dalla mano dell’uomo, a pievi antichissime e boschi incontaminati. Per i turisti un’opportunità del tutto nuova: vivere negli stessi spazi dove i membri della famiglia abitualmente si ritrovano. Un carico di emozioni che li porta direttamente nella storia: degustare vini davanti al caminetto e sullo stesso divano dove si sono seduti il principe Carlo d’Inghilterra o Bill Clinton.
Nipozzano e Pomino, castelli antichissimi, che si trovano in Val di Sieve, terra di mezzo tra i passi della Consuma e del Muraglione e le piane dell’Arno e della Sieve. Una tappa obbligatoria per chi è alla ricerca di natura, gusto e passioni. Una ‘stazione climatica’ frequentatissima per tutto l’Ottocento e nella prima metà del Novecento, che conserva intatto tutto il suo fascino. L’operazione dei Frescobaldi punta a un turismo non di massa; l’obiettivo è puntare su un pubblico che cerchi qualità e autenticità nel soggiorno. Cinque camere al castello di Pomino, quattro sono le ultime inaugurate al castello di Nipozzano situato nel cuore del consorzio Chianti Rufina. Nipozzano è una sorta di quartier generale per i Frescobaldi, qui vengono prodotti vini longevi, a base per lo più di Sangiovese, e nella cantina storica della famiglia, arrivata alla trentesima generazione, ancora si conserva la loro collezione privata.
Dimenticate l’all inclusive, il viaggio in pullman con visita alla cantina. Tra Nipozzano e Pomino si sperimenta il tailor made: soggiorno, alimentazione, wellness. E’ possibile ammirare dall’idromassaggio in giardino i tramonti sulle vigne, o fare degustazioni guidate, preparare antiche ricette di famiglia insieme alla cuoca Lia partecipando alle cooking class con prodotti rigorosamente a chilometri zero: le carni provengono dagli adiacenti allevamenti di proprietà di chianine, angus e suini; gli ortaggi dall’orto della tenuta. Anche per le farine la scelta è caduta su un antico molino a pietra (quello della famiglia Grifoni) del Casentino, che utilizza ancora le macine del 1800.
Oltre a Nipozzano, altra destinazione ad alto fascino è Pomino. Una gemma nascosta immersa tra i boschi dell’Appennino, con le viti che vegetano fin sopra i 700 metri d’altitudine circondati da sequoie, abeti e castagni. Per i Frescobaldi la villa racconta ancora una storia di audacia e amore: nel 1863 Leonia degli Albizi, sposa di Angiolo Frescobaldi, decise di costruire la prima cantina a gravità e coltivare in altitudine Chardonnay e Pinot Nero ricevendo per questi vini importanti riconoscimenti come la medaglia d’oro all’Expo di Parigi nel 1878. Oltre all’ospitalità, è possibile anche visitare le altre quattro tenute dei Frescobaldi: Castiglioni, Remole, Ammiraglia, Castelgiocondo. Mail unica (info@hospitality.it) per prenotare soggiorni e visite alle cantine.
IL TERRITORIO - Firenze con i suoi musei e la sua storia, dista 25 chilometri, la visita è d’obbligo. Ma dopo la gita fiorentina vale la pena fare tappa in Casentino. Imperdibile la pieve romanica di San Pietro a Romena che da Nipozzano dista 28 chilometri. La pieve era faro sulla via Romea, la pista dei pellegrini che scendevano dal nord Europa per dirigersi verso Roma. Un'altra tappa che vale la pena è quella all’abbazia di Vallombrosa. Una terra mistica, il Casentino. Per chi lo visita altri passaggi fondamentali sono l’eremo di Camaldoli e il santuario della Verna tanto cara a San Francesco d’Assisi.
I VINI – Nella terra dei grandi rossi, si può lasciarsi tentare anche dalle bollicine. L’ultimo arrivato in casa Frescobaldi si chiama Leonia, come la trisavola del marchese Lamberto. Un brut di carattere che nasce al castello di Pomino. Prodotto con uno chardonnay (90%) e pinot nero per il rimanente. Per chi vuole andare sul ‘tradizionale’ nella tenuta di Nipozzano, è possibile provare anche il nuovo Chianti Rufina riserva Docg, Nipozzano Vecchie Viti. Un vino che ha origine dalle viti più vecchie del Castello di Nipozzano, dotate di un profondo apparato radicale. Nasce da vigneti antichi che, per il grande gusto e la grande resa, non sono stati reimpiantati. Il vino, per il 90% Sangiovese e per il 10% Canaiolo, Malvasia nera e Colorino, viene prodotto in quantità ridotte, in botti grandi, e affinato per 24 mesi in botti di rovere.