L’isola di Cipro: una sola meta per due stati e culture
Fra spiagge da sogno, una storia affascinante e uno strano presente
Cipro è una di quelle mete che si addicono ai gusti di vari tipi di viaggiatori. C’è un ottimo mare con spiagge da sogno, un’affascinante storia che risale al periodo greco-romano e che ripercorre le varie occupazioni subite dall’isola e ben due culture da scoprire. Si, due, perché anche se ignorato da molti e comunque non in primo piano nell’agenda delle varie questioni internazionali da risolvere, Cipro è divisa in due stati. A sud la Repubblica Greca di Cipro e a Nord la Repubblica Turca di Cipro. Vi ritroverete quindi a passare tre frontiere nel giro di pochi minuti: tre perché una piccola ‘zona cuscinetto’ è tuttora inglese.
Con l’auto a noleggio potrete girare i due stati presenti nell’isola, anche se all’entrata nel territorio turco dovrete pagare una tassa che assicura, in parte, la vostra auto. Se avrete la sensazione di pagare una tassa ad un’occupazione illegale sappiate che è abbastanza vera, dal momento che nessuna nazione, ad eccezione della Turchia stessa, ha riconosciuto la repubblica turca di Cipro come stato. Dovrete quindi avere con voi il passaporto ma non vi verrà apposto nessun timbro, mentre vi verrà consegnato un visto su un foglio di carta. La frontiera greca potrebbe raccomandarvi di impedire ai turchi di timbrare il vostro documento visto che ‘il loro stato non esiste’.
Oltre all’interesse geopolitico che Cipro suscita è innegabile che viaggiare per l’isola ha il suo fascino. Da vedere nella parte greca sicuramente Pafos, con la necropoli delle Tombe dei Re, l’incredibile spiaggia di Afrodite, l’Antica Kourion, sito archeologico dal quale si gode di una vista spettacolare sul mare. Una nota dolente sono i grandi edifici non finiti di costruire che appaiono un po’ in ogni luogo della costa, rovinando in parte le bellissime spiagge. Ricca di attrazioni, anche se molto meno ‘turistica’ la parte Nord, ovvero quella che almeno secondo l’opinione greca è ‘occupata dai turchi’. In teoria dovrete cambiare gli euro in lire turche, ma in pratica quasi tutti accetteranno di essere pagati con la moneta unica europea. Cosa importante da ricordare: se siete vi piace imparare qualche parola nella lingua del Paese che visitate, tenete a mente che avete cambiato stato e che non sarebbe opportuno salutare con un sincero ‘Kalimera’ un soldato, ma anche un qualsiasi negoziante turco.
Nella parte nord molto bella è la città di Famagusta, anche se è opportuno fidarsi delle guide e non pernottare lì visto che la sera la parte vecchia è praticamente una città fantasma, benché i proprietari dell’unica kebabberia aperta siano molto contenti di servire stranieri. Una parte consistente di Famagusta è completamente fantasma. Il quartiere di Varosia, infatti, venne abbandonato dai greci nel 1974 (anno dell’invasione turca) e non è mai stato ripopolato. Tutto è rimasto quindi fermo nel tempo, congelato. L’area è inaccessibile e presidiata da un gran numero di soldati. E’ possibile vedere solo gli edifici in lontananza. Luogo archeologicamente stupendo anche Salamina, una delle più antiche città-stato di Cipro. La penisola di Karpas è veramente affascinante: ancora non strangolata dal turismo è selvaggia e stupenda. Da vedere anche i castelli gotici tra la Karpas e Girne, una bella cittadina costruita su un vecchio porto.
Un discorso a parte è invece Nicosia: la capitale di entrambe le repubbliche. In commercio si trovano mappe della città che la pubblicizzano come ‘l’ultima capitale ancora divisa al mondo’. In effetti per attraversare le due parti della città è necessario passare la frontiera e affrontare lunghe file. Questa è una delle poche ‘vere attrazioni’ della città, che non presenta moltissime ‘mete turistiche’. Il muro che divide le due città non è evidente come in altri luoghi del mondo, ma è comunque presente anche se in qualche zona fatto solo di bidoni. Nonostante da qualche anno sia possibile per i cittadini dei due stati arrivare nell’altra parte dell’isola, abbiamo avuto modo di scoprire che in tanti non lo fanno. Moltissimi giovani greci (forse anche moltissimi turchi, ma abbiamo avuto meno occasione di parlare con loro) non hanno mai visto la parte nord dell’isola. La giustificazione più frequente è che non vogliono mostrare il passaporto per arrivare in una zona di quello che considerano il loro stato, oppure non amano vedere quelle che erano le case dei loro genitori occupate ora da famiglie turche. Da turiste quindi abbiamo visitato molte più zone dell’isola rispetto a chi c’è nato. Se state pensando che sia strano e assurdo non possiamo darvi torto. Strano ancora di più se si pensa che Cipro è Europa.
Alice Pistolesi
28 aprile 2015